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Murgia Valley: una donna vince la sfida tecnologica della Puglia

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Donne Impresa 14. Mariarita Costanza ha deciso di restare a Gravina, dove ha fondato con il marito/socio Macnil: una società di gestione dei mezzi aziendali con trenta ricercatori. Gli inizi, la passione per Chopin, il “rifiuto della logica del ‘me ne vado'”. Poi l’incontro con Zucchetti e la crescita.

Andare o restare? Mariarita Costanza ha scelto la seconda. Grazie a lei, a Gravina di Puglia, dov’è nata, sta sorgendo la Murgia Valley, un polo dell’high tech e dell’informatica in un territorio per definizione agricolo, niente a che fare con tecnologia e innovazione. “Nulla è impossibile, a meno che tu pensi che lo sia” è il suo motto.

Mariarita Costanza

Mamma di due bambini, 45 anni, Mariarita è direttore tecnico e cofondatrice di Macnil, prima azienda in Italia di fleet management, gestione e controllo di mezzi aziendali, creata assieme al marito e socio Nicola Lavenuta. Gestisce un pool di trenta ricercatori, progettisti e sviluppatori di software.

Tutto comincia nel 2000, dalla sua tesi di laurea in Ingegneria elettronica al Politecnico di Bari, sulla messaggistica software, che consentiva via internet di inviare sms a una lista di numeri di cellulare da applicare in ambito business. Con questo sistema mette in piedi un servizio di messaggistica. “Mandavo il mio curriculum dovunque, alle grandi aziende, erano quelle il mio iniziale obiettivo, ma non arrivavano proposte. Allora ho pensato di mettermi in gioco. La maggior parte dei miei colleghi di università se ne andava chi al nord e chi all’estero. Mi sono detta: resto qui. È stata la mia sfida”.

La novità presentata dalla neo ingegnere viene subito intercettata dalle compagnie telefoniche come Telecom e Vodafone. Nel 2001 nasce la Macnil con un prestito bancario garantito dalla casa dei suoi genitori. Inizia a lavorare con tutti i gestori di telefonia. “Oggi siamo fornitori certificati di soluzioni di Ict per Telecom Italia – racconta l’imprenditrice -, curiamo tutta la parte della messaggistica. Lavorando così siamo capitati casualmente anche in altri mercati, abbiamo capito che erano completamente liberi e ci siamo tuffati. Il nostro core business è diventato il servizio di gestione delle flotte alle aziende che hanno mezzi di trasporto attraverso una piattaforma web. Il nostro remote angel fleet è un sistema di localizzazione satellitare per il controllo dei mezzi aziendali”. All’insegna di open innovation, Macnil si avvale anche di partnership di aziende specializzate in progettazione elettronica e produzione elettronica.

L’obiettivo è crescere. Macnil a giugno del 2014 entra a far parte del gruppo lodigiano Zucchetti, la più grande compagnia informatica italiana, con tre mila dipendenti, 1.100 partner, presente in 40 paesi nel mondo. “Il fondatore Nino Zucchetti – racconta la manager – guardava la trasmissione Porta a porta a cui ero stata invitata. La Zucchetti tende a intercettare aziende anche piccole con innovazione spinta. Il giorno dopo mi ha chiamata, erano interessati ad acquisirci”.

Una decisione sofferta quella di cedere il 51 per cento della Macnil a un estraneo, seppure un grande gruppo industriale. “Siamo stati lungimiranti e questo ci ha consentito di svilupparci molto più in fretta. Possiamo dire di essere un azienda grande all’interno di Zucchetti, prima software house italiana. Questa è la conferma che abbiamo fatto la mossa giusta, cioè riuscire a captare i segnali che il mercato ti propone, aprendo la mente e cercando di ottimizzare tutti i vantaggi delle scelte. Entrare nel gruppo – continua – è stata una cosa decisiva, non ci ha tolto autonomia. Zucchetti acquisisce aziende che ritiene interessanti, ha visto in noi un esempio di società che nel settore non c’era. Internet of Things è il mercato del futuro sul quale molti stanno investendo e con noi Zucchetti entra in questo mercato”.

Nel cuore di Gravina, nella sede di un palazzo storico del ‘500, Macnil è diventata una grande azienda Ict che si occupa di internet of Things, di M2M, di fleet management e anche di progetti di telemedicina. Con il professor Francesco Giorgino del Policlinico di Bari, è stato sviluppato un sistema di telediabetologia per controllare i glucometri dei diversi pazienti.

L’ingegnere Costanza, persona dal carattere riservato e un po’ spigoloso, con pochi amici e restia ad apparire, ha imparato anche a comunicare bene progetti e performances aziendali. È stata più volte intervistata. “Sono venuta fuori come imprenditrice del Sud che sta realizzando qualcosa di importante. Mi rendo conto che è necessario apparire, non bado alla forma ma alla sostanza”. Studiare il pianoforte è sempre stato un suo pallino, “la mia passione è Chopin. Ho fatto una ricerca di mercato nel mio paese, ho conosciuto una ragazza bravissima che si offre di darmi lezioni anche negli orari più assurdi. Da bambina avevo studiato solfeggio, invece la mia prof sta mettendo in pratica il metodo Suzuki che prevede fin dal primo momento l’uso dello strumento. Ho già imparato una trentina di melodie. Lo sport che adoro è il tennis”. Ogni sabato, per abitudine ormai, lei e un gruppo di imprenditori di Murgia valley, fanno passeggiate nei boschi e discutono di business. “Se non avessi studiato ingegneria avrei voluto fare il chirurgo perché mi piace l’idea di dare una mano a chi ne ha bisogno”. Unico rammarico: “Vorrei avere più tempo da passare con i miei figli, per fortuna dalle nostre parti il sostegno della famiglia rappresenta una forza”.

Contrastare la cultura del ‘me ne vado’. “Restiamo qui – spiega la manager – e cerchiamo insieme di cambiare il territorio. Stiamo alimentando il progetto di Murgia Valley, a breve lo lanceremo in maniera ufficiale. E c’è un risultato che ci conforta nella nostra battaglia. Un anno fa abbiamo acquisito un’azienda più grande di noi. A giugno 2015 abbiamo incorporato un brand di Varese nel settore della sicurezza automotive, Gt alarm, con 32 persone, specializzata sul mercato degli antifurti satellitari. Così andiamo a coprire il mondo dell’automotive a 360 gradi. Oggi siamo leader a livello nazionale e non solo”.

fonte: Repubblica.it

 

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